home page

Fighine

Vista del paese di Fighine

Latitudine 42.88697 Longitudine 11.91545 Alt. m. 650 circa

Cenni storici

Collocato in ottima posizione strategica, su un displuvio tra la valle del Paglia e la valle della Chiana, il luogo venne menzionato per la prima volta in relazione alla Pieve di Santa Maria de Fighine, nel placito del 1058, mentre il castello vero e proprio è nominato in un editto del 1266 con il quale l'imperatore Federico di Svevia lo concedeva al visconte di Campiglia.

La posizione rese Fighine oggetto di dispute fra capitani di ventura e nobili locali fino a quando il Papa non lo donò ai Manenti, conti di parte Guelfa.

Nel 1446, ottenuto il controllo del castello, la Repubblica Senese intraprese grandi lavori di ampliamento e rafforzamento delle strutture fortificate, ma i lavori si interruppero nel 1451 a causa dell'occupazione da parte delle truppe papali. Pio II riconsegnò Fighine ai Senesi solo 12 anni dopo. Infine, con l'annessione di Siena al Granducato di Toscana, passò al Granduca Cosimo dei Medici.

Il castello ha sempre rappresentato per questa zona una realtà importantissima, basti pensare che nei libri presenti nell'archivio storico del Comune si cita la località parificandola ad Orvieto.

L'attuale struttura del cassero conserva la forma quadrangolare con tre torri angolari, di cui una quadrata molto più alta delle altre, detta anche "Torre Vecchia", una ottagonale sull'angolo di nord-ovest e l'altra più piccola e semiottagonale al cui fianco si apre la porta principale di accesso al borgo. Dalla torre quadrata e da quella semiottagonale partono le mura di difesa con uno spessore di circa un metro e mezzo, intervallate da piccole torri rotonde, che, seppure in gran parte dirute, circondano ancora il borgo.

Nel tratto in cui si apre la porta, le mura sono ancora dell'altezza originaria con tracce dei beccatelli in pietra che sorreggevano il ballatoio. Il corpo centrale della fortificazione (torri e residenza signorile) ha le mura fortemente scarpate e coronate da beccatelli.

Cosa fare

Visitare il piccolo borgo.


Interno della chiesa di San Michele Arcangelo

Parcheggiata l'auto nei pressi della chiesina di Santa Maria delle Grazie (fuori dalle mura) si sale, a piedi, alla porta principale d'ingresso, ammirando l'imponente castello che si erge minaccioso a guardia del borgo. All'interno della cerchia muraria, passeggiando, si percorrono piccole stradine e scale che si allontanano per poi ricongiungersi di fronte alla Chiesa di San Michele Arcangelo. Quasi completamente disabitato è stato sapientemente restaurato negli ultimi 10 anni. L'unico locale pubblico è un piccolo ristorante aperto stagionalmente.


La Chiesa di San Michele Arcangelo è stata costruita utilizzando come abside una delle torri della cinta muraria, rivolta ad oriente, secondo l'antica tradizione.Ha un'unica navata, il tetto a capriate e la pavimentazione in cotto. La cappella laterale sinistra, dedicata alla Madonna, presenta un caratteristico rifacimento neogotico. Al suo interno sono conservate tele con immagini di Santi di scuola orvietana e fiorentina. Dietro l'altare maggiore spicca quella di San Michele Arcangelo, opera del pittore Bonichi di Lucignano (1750). L'affresco più recente sulla parete destra ritrae uno dei vecchi proprietari del castello, inginocchiato, nell'atto di donare l'altra piccola chiesa appena fuori dalle mura di Fighine, Santa Maria delle Grazie.