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Vino

Uva

“Il "Sangiogheto (Sangiovese) aspro a mangiare, ma sugoso e pieno di vino” è il protagonista indiscusso di San Casciano dei Bagni e, in particolare, della sua frazione Palazzone.

Da secoli l’agricoltura e l’economia di Palazzone ruotano attorno alla produzione di un raffinato Chianti che ha ottenuto riconoscimenti internazionali fin dal 1895, quali la Medaglia d’Oro e il Diploma d’Onore della Société Philomatique, XIII Exposition de Bordeaux, Nationale/Internationale/Universelle.

Le tradizionali colture di Sangiovese, Malvasia, Canaiolo, Colorino e Trebbiano trovano, in questo territorio argilloso e sabbioso, le perfette condizioni che permettono ai vitigni di esprimersi al meglio. E’ possibile degustare il Chianti e visitare le cantine di Palazzone, contattando direttamente le seguenti aziende agricole: Ravazzi, Giacomo Mori e PoderNuovo.

Fino al 1700 il Chianti è sempre stato un Sangiovese in purezza ma nell’Ottocento, con la definizione di Chianti da parte del Barone Ricasoli (ai tempi attivamente coinvolto in una collaborazione con la famiglia Mori di Palazzone), al Sangiovese veniva accostato delle piccole percentuali di altri uvaggi, quali Canaiolo e Malvasia. Il vino prodotto a Palazzone è certificato da Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG).

Malvasia e Trebbiano sono le uve a bacca bianca che danno vita al Vin Santo del Chianti DOCG, tipico vino dolce toscano ottenuto dall’appassimento dei grappoli e la loro successiva fermentazione e invecchiamento in caratelli (piccole botti in legno dalla capacità di c.a. 50 lt). E’ tradizione che il Vin Santo sia sottoposto al processo di invecchiamento nel sottotetto, in modo da essere esposto a tutte le variazioni climatiche per almeno 5-6 anni.